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La rendita intellettuale

Purtroppo siamo permeati dal pensiero unico dominante e non si può fare nessuna analisi laica sulla nostra società senza essere accusati di fascismo, antisemitismo o di islamofobia!

Mi sento ormai un emarginato che ha totalmente fallito nel dedicare tutta la vita alla propria formazione con il patetico obiettivo di dotarsi degli strumenti conoscitivi, indispensabili, per contribuire, in qualche modo, allo sviluppo di una società umana più giusta e solidale.

Forse è la stanchezza, la solitudine intellettuale o il pessimismo tipico degli anziani, ma sono ormai convinto che la stragrande maggioranza degli esseri umani preferisca vivere di quella che io chiamo “rendita intellettuale”.

Per “rendita intellettuale” intendo, in sociologia, esattamente quello che s’intende per rendita finanziaria in economia: accumulare, nella prima gioventù, conoscenza, ideali, valori, pulsioni…, per poi accantonarli in una bella cassetta di sicurezza, “blindata”, e vivere solo ed esclusivamente di “rendita”, senza mai rimettersi in discussione. In sintesi: cosi come le rendite finanziarie non riusciranno mai a coprire l’aumento reale del costo della vita, le “rendite intellettuali” non riusciranno mai a contribuire allo sviluppo socio/culturale/economico dei singoli individui e della società umana nel suo insieme.

In età adulta risulta troppo faticoso proseguire nello studio, nelle analisi, nell’impegno sociale e, soprattutto, nelle pulsioni tipicamente giovanili; molto più semplice e condivisibile vivere di “rendita” – e la nostra società è una società non solo adulta ma, soprattutto, anziana, fatta di anziani nei quali prevale la logica, inconscia, della “rendita”.

Ritengo che questa “cultura” della quale siamo permeati sia opera e/o sia pilotata da pochi artefici dotati di sofisticati strumenti di manipolazione di massa (mediatici, psicologici, subliminali, tecnologici… ) con i quali ci stanno trascinando nella regressione più profonda e totale. La loro abilità è tale che stanno raggiungendo i loro obiettivi con il nostro consenso e, peggio, con la richiesta, insistente, da parte nostra, del loro intervento.

Purtroppo la storia ci insegna che un’inversione di tendenza potrà avvenire – e avverrà – solo toccando il fondo e solo con la violenza e con il sangue…

25 aprile 2015

T.M.