Interviste a Di Maio
Fra le varie interviste fatte al ministro degli esteri Luigi di Maio ce ne sono alcune che mi hanno particolarmente colpito.
Una di queste è quella in cui definisce Putin peggio e più feroce di qualsiasi animale, “precisando però che non intende offendere nessuno”, ma che la sua guerra è atroce e va fermata.
Ritengo inaccettabile che un ministro degli esteri italiano, il cui atteggiamento dovrebbe essere improntato a criteri di massima diplomazia, possa offendere così il capo di stato di una nazione che, nella fattispecie, è una delle maggiori potenze economiche e militari del mondo ed è, soprattutto, uno dei maggiori partner commerciali dell’Italia, sia in termini di importazioni di energia e materie prime che in termini di esportazione dei ns. prodotti “made in Italy”.
In un’altra intervista televisiva, spalleggiato da tutti i “giornalai” presenti, sostiene con disinvoltura che i prezzi della benzina e del gas sono aumentati, “dopo la guerra”, per volere di Putin; dato assolutamente falso visto che i prezzi erano già aumentati da tempo.
Inoltre usa, scientemente, parole aggressive, offensive e di odio profondo nei confronti del “dittatore” Putin sostenendo, con forza, che questi non scenderà mai a compromessi perchè il suo intento è quello di scatenare la 3a guerra mondiale, con l’obiettivo di “annettere tutta l’Europa alla Russia” (un genio: ha già capito tutti i piani di Putin).
Insiste nella strategia di inviare, all’Ucraina, molte più armi, fra le quali quelle tecnologicamente sofisticate e, se necessario, di intervenire anche militarmente.
Nell’esprimersi è’ stato perfetto nella dizione, nella successione logica del suo pensiero e nell’uso di parole semplici, comprensibili a persone “semplici”.
Mi è sembrata la recita pedissequa di un copione scritto da altri.
Lo trovo un ministro degli esteri pericolosissimo e, spero, che tutte le sue “esternazioni” non siano, almeno in parte, condivise dagli altri capi di stato occidentali.
Non vorrei che l’odio che si sta subdolamente instillando nei confronti di Putin e che si sta sviluppando fra le masse popolari, vittime dei “mass media” occidentali, avesse come obbiettivo proprio quello di farci accettare l’idea che dovremmo essere proprio noi a scatenare la 3a guerra mondiale.
D’altronde dobbiamo tristemente prendere atto che, noi italiani, siamo fra i maggiori produttori di armi al mondo e che, per venderle a qualcuno, dobbiamo “sperare” che ci siano più guerre possibili in giro.
T.M.